Traduzioni e legalizzazioni documenti stranieri
Espresso Translations offre servizi di traduzione e legalizzazione di documenti garantendo ai suoi clienti tempi rapidi e costi concorrenziali. La legalizzazione di una traduzione è una procedura finalizzata a conferire valore legale a documenti e atti pubblici: vediamo di seguito nel dettaglio cos’è, quando serve, quando se ne può fare a meno e soprattutto in che modo ottenerla grazie all’intermediazione di un’agenzia di traduzioni seria e qualificata come Espresso Translations.
Cosa è una traduzione legalizzata?
A scanso di equivoci, è bene precisare in prima battuta che la traduzione legalizzata non va confusa con la traduzione legale. Quest’ultima, infatti, si riferisce alla traduzione di un documento di stampo giuridico, mentre la traduzione legalizzata riguarda la procedura di riconoscimento del valore legale della traduzione.
A questo punto è importante chiarire cosa si intende per “documento legalizzato”: la legalizzazione è una procedura tramite la quale si attesta ufficialmente la qualifica legale del pubblico ufficiale che ha apposto la firma sull’atto e la sua autenticità. Per poter essere validi in Italia, gli atti e i documenti rilasciati da autorità straniere devono essere legalizzati dalle rappresentanze diplomatico-consolari italiane all’estero.
Tali atti e documenti ufficiali, fatti salvi quelli compilati su modelli plurilingue previsti da convenzioni internazionali, devono essere tradotti in italiano e dichiarati conformi all’originale da un traduttore ufficiale oppure dall’ufficio consolare.
Ricordiamo, a tal proposito, che in Italia possono essere legalizzati e apostillati solo atti e documenti pubblici, non quelli privati.
Dunque, la legalizzazione della traduzione si richiede per conferire piena validità legale ai documenti destinati all’estero ed è un ulteriore step rispetto alla traduzione giurata.
Normalmente, per le traduzioni di documenti destinati ai Paesi dell’Unione Europea, grazie all’abbattimento delle barriere burocratiche, non è essere necessario il processo di legalizzazione. Ma ciò non è sempre valido, per cui è preferibile informarsi presso l’ente cui è destinata la traduzione.
Il primo passo per la procedura di legalizzazione della traduzione è la ricerca del traduttore giurato, preferibilmente madrelingua, abilitato presso il tribunale di competenza. La lista dei traduttori abilitati è visionabile sul web, ma per chi vuole risparmiare tempo e avere la garanzia di qualità di un servizio impeccabile, Espresso Translations è la soluzione ideale.
Leggi anche: L’importanza dell’asseverazione nella traduzione dei documenti legali
Quando serve un documento tradotto e legalizzato?
La legalizzazione di documenti si rende necessaria ogni qualvolta un cittadino straniero voglia far valere in Italia atti e documenti formati in un Paese estero. Un cittadino straniero, infatti, solo in alcuni casi può autocertificare la validità di un documento straniero e solo a condizione che sia già noto e acquisito presso la competente autorità italiana. Tutto ciò che non è autocertificabile va validato tramite una procedura di legalizzazione presso il Tribunale.
La legalizzazione di un documento originale ha la funzione di attribuire validità secondo la legge italiana, allo scopo di verificare che l’atto sia stato formalizzato nel rispetto della legislazione del Paese straniero in cui è stato formato, e che sia stato rilasciato da parte di autorità competenti. La procedura di legalizzazione di documenti serve, quindi, a provare l’esistenza del documento proveniente da Paesi esteri per ottenere validità per l’ordinamento italiano. Legalizzare un documento presso la Procura della Repubblica, però, non consiste nel controllo del contenuto dell’atto e della sua legittimità ma semplicemente nell’apposizione di un timbro (sull’originale dell’atto da legalizzare) che attesta ufficialmente:
- la qualifica legale del pubblico ufficiale che ha firmato l’atto;
- l’autenticità della sua firma.
Il pubblico ufficiale legalizzante deve, infatti, indicare la data e il luogo della legalizzazione, il proprio nome e cognome, la qualifica rivestita e apporre la propria firma per esteso e il timbro dell’ufficio. Per legalizzare un documento redatto in lingua straniera bisogna necessariamente prima effettuare la sua traduzione in lingua italiana, certificata come conforme al testo straniero, ad opera di un traduttore ufficiale accreditato dall’autorità diplomatica o consolare italiana del Paese d’origine.
Tutti i documenti relativi allo stato civile, all’anagrafe e agli atti pubblici redatti in un Paese che devono essere riconosciuti come validi in un altro Paese necessitano della legalizzazione. Viene considerato documento straniero anche il documento redatto e compilato in italiano all’estero da Autorità straniere.
I casi di esenzione dalla legalizzazione
Diverse convenzioni Internazionali hanno abolito l’obbligo di legalizzare un documento. Per controllare se il proprio Paese di appartenenza beneficia di una di queste convenzioni, si può consultare la Banca Dati ITRA, un archivio elettronico di trattati e convenzioni Internazionali curato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano.
I documenti rilasciati in uno dei Paesi della convenzione riguardante l’abolizione della legalizzazione di atti pubblici stranieri (L’Aja, 05/10/1961), devono avere l’apostille che sostituisce la legalizzazione. L’apostille è un’annotazione, con un timbro specifico, apposta sul documento originale.
Chi proviene da uno degli Stati della Convenzione dell’Aja del 5 ottobre 1961, deve recarsi presso le autorità interna competente e farsi apporre l’apostille.
La Convenzione di Londra del 7 giugno 1968, invece, prevede l’abolizione della legalizzazione di atti redatti dai rappresentanti diplomatici e consolari dei seguenti Paesi: Austria, Cipro, Estonia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Moldova, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia. Dunque, anche per il cittadino italiano che intende lavorare o vivere in uno di questi Paesi citati, non sarà necessario rivolgersi ad un traduttore accreditato dal Consolato italiano per validare un qualsiasi documento italiano.
Tutta la procedura può essere facilmente svolta da Espresso Translations senza alcun coinvolgimento diretto da parte del cliente.
L’apostille
Gli Stati che aderiscono alla Convenzione de l’Aja sostituiscono la legalizzazione degli atti con la semplice apposizione di un timbro: l’apostille. Quest’ultima consiste, nello specifico, in un’annotazione da apporre sull’originale del documento straniero, da parte dell’Autorità estera indicata come competente dalla legge di ratifica della Convenzione.
Questo significa che se un cittadino straniero di un Paese che ha aderito alla Convenzione riguardante l’abolizione della legalizzazione di atti pubblici stranieri (Aja del 1961) deve validare in Italia un certificato (es. atti dello stato civile), basterà recarsi presso l’Autorità competente nel proprio Stato e richiedere l’Apostille. Una volta che il documento sarà apostillato, verrà automaticamente riconosciuto in Italia in quanto tra i Paesi che hanno ratificato la Convenzione stessa e, dunque, in base alla legge italiana, quel documento diventerà a tutti gli effetti valido.
Da quanto detto si evince che l’apostille, esattamente come la legalizzazione, consiste dell’attestare la veridicità della sottoscrizione e della qualifica legale del pubblico ufficiale straniero che rilascia il documento, nonché l’autenticità del sigillo o del timbro apposto sull’atto stesso. Tra i documenti e gli atti pubblici stranieri che è possibile apostillare troviamo, ad esempio: i documenti amministrativi, gli atti notarili e le dichiarazioni ufficiali indicanti la registrazione, il visto di data certa e l’autenticazione di firma apposti su atti privati.
L’apostille permette quindi di evitare la legalizzazione di documenti di vario genere predisposti all’estero, da Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione de l’Aja, mentre i documenti eventualmente rilasciati in Italia dall’Autorità consolare dei medesimi Paesi, sono soggetti alla procedura di legalizzazione presso la Prefettura competente.
Come legalizzare la traduzione di un documento?
Mentre la traduzione giurata si svolge in Tribunale allegando il verbale di giuramento del traduttore firmato e timbrato alla copia del documento originale e alla sua traduzione, la traduzione legalizzata prevede un ulteriore passaggio, ovvero l’apposizione della legalizzazione.
Per poter asseverare e poi legalizzare la traduzione, il traduttore ha bisogno dell’atto originale da tradurre, ma spesso accetta anche una sua copia conforme autentificata. Per alcuni documenti, come la patente di guida, è sufficiente una semplice fotocopia dell’originale.
Una volta tradotto e asseverato, il certificato, documento o atto potrà essere legalizzato. Il traduttore provvede, dunque, a consegnare il fascicolo presso l’ufficio territoriale della Procura italiana per la legalizzazione o apposizione dell’ apostille. Qui si procederà a verificare la validità legale della firma apposta sul verbale di asseverazione e la correttezza della procedura.
Differenze tra la legalizzazione del documento e la legalizzazione della traduzione
La procedura appena spiegata riguarda la legalizzazione della traduzione di documenti legali, atti notarili o certificati emessi in Italia da dover presentare all’estero.
Per quanto riguarda la legalizzazione di atti diretti, invece, questa si ottiene molto più semplicemente con la certificazione di una firma ufficiale presente su un documento: viene controllato in appositi registri che la firma sia valida. Tale procedura prende il nome di apostille e si usa in tutti quegli Stati che hanno aderito alla Convenzione dell’Aja il 5 ottobre del 1961, relativa all’abolizione della legalizzazione di atti pubblici stranieri.
La persona richiedente apostille dovrà semplicemente recarsi presso la Prefettura della propria città, nell’ufficio legalizzazioni, se si tratta di un documento o italiano, oppure rivolgersi al Consolato se si tratta di un documento estero.
Traduzione legalizzata all’estero
La legalizzazione delle traduzioni di atti all’estero può svolgersi in modalità diverse, a seconda delle procedure adottate in quello specifico Paese: la traduzione può essere legalizzata presso il notaio o presso il Consolato. In alcuni casi particolari, si procede poi ad una seconda legalizzazione presso la rappresentanza diplomatica o consolare estera competente e accreditata in Italia.
Tuttavia, dato che la materia è regolata esclusivamente dalla legge dello Stato di destinazione, si consiglia di informarsi in anticipo sulle modalità di traduzione e legalizzazione richieste dallo specifico Paese di destinazione. Per avere informazioni precise si consiglia di rivolgersi presso la competente rappresentanza diplomatica o consolare, individuata dagli elenchi del Ministero degli affari esteri o di effettuare una ricerca nel sito ufficiale.
Dove fare la legalizzazione e traduzione di documenti?
Per quanto possa sembrare una semplice formalità, la traduzione e la legalizzazione di un documento implicano attenzione e professionalità pertanto è bene affidarsi a un traduttore professionista.
Per far sì che la traduzione rispecchi il testo originale, è necessario applicare un linguaggio tecnico e specifico dell’ambito a cui il contenuto del documento fa riferimento.
Inoltre, è importante che il traduttore conosca tutte le procedure di legalizzazione di un documento, affinché questo possa essere validato senza problematiche.
Dunque, la risposta più semplice alla domanda “dove tradurre e legalizzare un documento ufficiale?” è affidarsi ad una agenzia di traduzioni professionali.
Leggi anche: Dove Tradurre e Legalizzare un Documento Ufficiale
Dove posso legalizzare un documento straniero in Italia?
Il procedimento di legalizzazione prevede che ci si presenti presso il Consolato con l’atto originale.
Se il documento è rilasciato dalle autorità di uno dei Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione de l’Aja del 5 ottobre 1961, per legalizzare atti e documenti rilasciati da autorità straniere occorre farsi apporre il timbro di apostille, cioè una certificazione che attesta la validità legale e convalida sul piano internazionale l’autenticità di qualunque atto pubblico e notarile.
Qual è la differenza tra apostille e traduzione legalizzata?
La legalizzazione e l’apostille sono due procedure distinte.
L’ulteriore attestazione di qualità legale dell’atto è l’apostille. Quest’ultima è rappresentata da un timbro che conferisce valore legale alle firme apposte sul documento, ed è necessaria solo in determinate situazioni.
Si parla di legalizzazione quando il documento in questione viene presentato all’autorità consolare estera in Italia. L’apostille, al contrario, non richiede questo ulteriore passaggio e il documento assume valore legale a tutti gli effetti in ciascuno Stato che fa parte della Convenzione dell’Aja del 5 ottobre 1961.
L’apostille, dunque, semplifica il processo di legalizzazione degli atti destinati all’estero e, differenza della legalizzazione, non necessita del passaggio al Consolato.
Ciò che stabilisce la necessità o meno della legalizzazione o dell’apostille è dunque lo Stato estero dove verranno presentati i documenti originali e i documenti tradotti. In altre parole, il fattore determinante è l’adesione o meno dello Stato in questione alla Convenzione dell’Aja: se vi aderisce, sarà sufficiente ricorrere all’apostille, altrimenti sarà necessaria la legalizzazione.
Qual è la differenza tra traduzione giurata e traduzione legalizzata?
Tramite la traduzione asseverata (o giurata) ci si assicura che il testo tradotto sia fedele a quello originale cosicché il contenuto della traduzione possa godere della medesima approvazione a livello internazionale.
Per la traduzione giurata, il traduttore presta giuramento dinanzi al giudice di pace o ad un funzionario dell’ ufficio del tribunale. Contestualmente viene redatto un verbale di giuramento recante firma e timbro del professionista e del pubblico ufficiale o cancelliere. Ciò di solito avviene presso l’ ufficio asseverazioni del tribunale oppure presso un notaio o consolato del Paese di destinazione del documento tradotto. Sottoscrivendo il verbale, il traduttore si assume la piena responsabilità, civile e penale, della traduzione.
In definitiva il plico finale sarà composto da tre parti: il documento originale, la traduzione ufficiale ed il verbale di giuramento, il tutto firmato, timbrato e spillato insieme. Se la traduzione giurata viene separata dall’originale e dal verbale di giuramento, questa perde il suo valore legale. Il servizio di traduzione giurata di un documento è soggetto all’apposizione di marche da bollo da €16 ogni quattro pagine.
Ecco alcuni esempi di documenti che richiedono la traduzione giurata presso il Tribunale:
- Documentazione relativa a veicoli acquistati e immatricolati in Paesi esteri e patenti di guida
- Certificazione necessaria all’ottenimento della cittadinanza italiana (certificati di nascita, di matrimonio, di divorzio, penali, certificazione unica…)
- Documentazione relativa a matrimoni contratti all’estero
- Certificazione per l’adozione di bambini
- Atti giudiziari, casellario giudiziale
- Titoli di studio o abilitazioni
- Qualsiasi documento riguardante eredità all’estero
- Dichiarazione dello stato patrimoniale all’estero
- Visure camerali
La traduzione legalizzata rappresenta uno step successivo rispetto alla traduzione giurata. Si tratta, infatti, di una convalida da parte dell’Autorità della firma apportata sui documenti. Se “asseverare” una traduzione significa farla giurare per poi avere, quindi, una traduzione giurata, “legalizzare”significa invece autenticare le firme presenti sul documento.
Per quanto riguarda invece i documenti destinati agli stati aderenti alla Convenzione dell’Aja del 5 ottobre 1961, la legalizzazione viene semplificata con la formalità dell’Apostille che ricordiamo essere un timbro valido a legalizzare la firma apposta dall’autorità su un atto pubblico per attestarne l’autenticità e la qualità legale dell’autorità che ha vergato il verbale.
Corre l’obbligo ricordare che questi tipi di traduzione – giurata e legalizzata – sono cosa diversa dalla traduzione certificata, la quale è una traduzione professionale accompagnata da un certificato di accuratezza rilasciato dal traduttore o dall’agenzia stessa. Non prevede, dunque, alcuna procedura di convalida presso pubblico ufficiale e pertanto non ha validità legale ma, in alcuni casi, è sufficiente come garanzia di qualità. Visti i tanti tipi di traduzione possibili, è sempre meglio informarsi su quello richiesto dall’ente o dall’ufficio in questione.
Quanto costa una traduzione legalizzata?
Per calcolare il costo di una traduzione legalizzata bisogna considerare:
- costo della traduzione
- costo dell’asseverazione
- costo della legalizzazione
Il costo della traduzione può variare tra i 20 e i 32 euro a cartella, a seconda della complessità del testo, del numero di pagine e della combinazione linguistica.
Il costo della traduzione giurata o asseverata parte dai 50 fino ai 100 euro a cartella, in base al numero di pagine e al tipo di documento. Bisogna poi aggiungere la marca da bollo di 16 euro da applicare ogni 4 fogli.
Il costo della legalizzazione è di circa 40/60 euro per fascicolo, a seconda del numero di pagine e del numero di documenti.
Infine il costo per la spedizione del plico della traduzione giurata con corriere si calcola in base al peso della busta, mediamente si aggira intorno ai 12 euro.
Il modo migliore per avere un’idea della spesa è chiedere un preventivo usando il form presente sulla homepage di Espresso Translations o inviando una mail al suo indirizzo di posta elettronica allegando il documento da tradurre. Come attestato dalla soddisfazione dei clienti, la politica di prezzi applicati da Espresso Translations è estremamente trasparente e conveniente.
Quali sono i tempi di consegna per le traduzioni legalizzate?
La legalizzazione è una procedura che richiede tempi di consegna generalmente molto brevi: circa due giorni lavorativi se si tratta di lingue europee e una settimana lavorativa al massimo per le lingue meno comuni. I tempi di consegna delle traduzioni legalizzate dipendono molto dalle disponibilità degli uffici presso i quali espletare le pratiche necessarie, ma in genere richiedono pochi giorni.
In quanto ai tempi della traduzione, questi dipendono dalla combinazione linguistica e dalla complessità del testo. I collaboratori di Espresso Translations sono soliti lavorare speditamente per mantenere alti gli standard nei tempi di consegna e garantire la massima soddisfazione del cliente.
Le traduzioni legalizzate scadono nel tempo?
Le traduzioni legalizzate non hanno di per sé una data scadenza, o meglio, la loro validità è connessa a quella del documento tradotto. Ad esempio, se una carta di identità scade dopo 5 anni dal momento dell’emissione, la sua traduzione legalizzata perderà valore nello stesso momento. Parimenti, la traduzione legalizzata di un documento che non ha una data di scadenza, conserva nel tempo il suo valore legale.
Conclusione
Sia la traduzione legalizzata che la traduzione giurata si pongono l’obiettivo della validazione di un documento, poiché in entrambe il linguista fa un’ autocertificazione, recante i suoi dati e la sua firma, in cui dichiara che la traduzione da lui svolta è fedelmente conforme all’originale. Questo tipo di traduzione, in una lingua differente dall’originale, come è facilmente intuibile, non è alla portata di tutti. E’ importante che il clienti che ha bisogno della legalizzazione di un documento, possa affidarsi ad un’agenzia professionale e con esperienza in questo genere di servizi e che possa affidare il proprio documento personale ad un professionista con competenze specifiche nel settore d’interesse.
Se hai, ad esempio bisogno di una traduzione legalizzata del tuo documento di guida, cerca sul nostro sito e non esitare a contattare la nostra agenzia. Se hai domande sulla qualità della traduzione, su come fare la scansione per fornirci i dati o sul prezzo della traduzione legalizzata, contattaci e richiedi un preventivo rapido e gratuito. A pratica conclusa spediamo sempre il plico cartaceo finale in originale ai nostri clienti in tutta Italia.
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